sabato 19 aprile 2008

La cotta...

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L'estate, giù al paesino era un periodo così bello e spensierato al punto che avresti voluto essere sempre la fuori, in strada a goderti quel paese che popolandosi non sembrava nemmeno più il tuo.


Il pomeriggio è afosissimo, siam seduti sulle scale della chiesa madre e ci gustiamo il "magnum",con quel "finissimo cioccolato al latte", poco prima acquistato al ristorante sotto il castello. E' ancora troppo presto in giro non vediamo coetanei (quelli di città, quelli che venivan giù in vacanza...), fa caldissimo ma noi non siam mai stati abituati alla pennichella pomeridiana...
In giro c'è solo quel ragazzo di Milano con il "si" Piaggio, che trasporta le bombole del gas liquido,( oh, è milanese si, ma parla un dialetto quasi perfetto...).

Ce ne stavamo li su quelle scale, di solito fino a che un'idea, un nuovo gioco non ci venisse in mente, oppure gli amichetti riuscivano ad ottenere il loro "via libera" dalle loro nonne (faceva assai caldo, premura...).

Devo dire, che il magnum è proprio buono, il caldo poi scioglie il cioccolato che unito alla crema di gelato, finisce per rapire ogni tuo senso, si, fai l'amore con il sapore chiudendo gli occhi. Li riapri nel bel mezzo dell'atto amoroso col gusto: è quel ragazzo di milano che ci chiama ( ...che ci sfotte come al solito, facendoci ogni sorta di sciogli lingua... ), è in compagnia di una ragazzina, sua cugina. Oddio è bellissima.
Guardo quei suoi occhi, la sua acconciatura così sbarazzina dei suoi capelli bruni, mentre suo cugino scherzava con il mio inseparabile compagno di avventure... Prende la parola, ei e comincia a parlare in un accento milanese spiccatissimo, continua il "lavoro" di suo cugino, dialetticamente stiamo a zero noi, rimaniamo colpiti e pure stavolta ci sentiamo un pò cretini...


Diamine! Divenne immediatamente la mia prima cotta, ma non credo lo abbia mai capito...

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