giovedì 24 aprile 2008

le ore piccole...


Questione di un niente ed il ricordo si fa largo
nella mia mente, ingordo, impertinente...

Non è più tempo ormai,
non soffia più quel vento sai?!
Non sono più nel tempio, vai...

Ci sono cosa che cambiano,
altre sembra non cambino mai. Sembra.



...ho ripreso la routine di sempre, non c'è niente che cambierei...

lunedì 21 aprile 2008

il "giornaletto"...

...



C'è una età in cui la curiosità per l'altro sesso diviene particolarmente preponderante.
Era spiazzante per noi ragazzini, era come esplorare un nuovo mondo, era proprio come un viaggio alla scoperta di qualcosa.
Quel pomeriggio eravamo dalle parti del "cavalluccio", dove c'era quello che sembrava un vecchio forno...

A giro senza meta come al solito, spintici un pò più in là dopo aver riempito qualche palloncino a mò dì gavettone al fontanino che è sulla via della "portella", non sapendo a chi tirarli ( ...mica si può scherzare con quello... ) abbiam finito per lanciarli sul muro di una casa ...tanto con 'sto caldo..!Abbiam pensato quindi di entrare in questa casa con la porta sfondata, sembra un vecchio forno. Tra della vecchia legna scorgo un giornalino, ci sono le "femmine nude" non faccio in tempo a prenderlo tra le mani che l'inseparabile compagno di avventure s'avvicina... Oggi siamo proprio fortunati, sai che bello vedere mò?! ...usciamo alla luce a vedere...

Quel giornalino ingiallito faceva la nostra felicità, decidemmo di sederci sulle delle scale poco distanti. Era pieno pomeriggio e col caldo che faceva eramo solo noi in giro quindi potevamo star tranquilli...

E' uno spettacolo, è strano e spiazzante ma bello vedere quello che i grandi combinano... La prima cosa che mi viene da pensare è che vorrei essere al posto loro che possono stare con queste donne bellissime, tutte bellissime, dico tutte... Guardiamo queste foto e facciamo commenti, ridiamo ed invidiamo i fortunati li ritratti, quando tutto ad un tratto ci sentiamo chiamare con un accento pesantemete torinese... Oh, cacchio le due sorelle di Torino, istantaneamente gettiamo il giornalino lontano da noi, strappando le due pagine che stavamo vedendo ( ...ah, l'avidità...! ). Mettiamo in tasca lestamente e ci dirigiamo verso di loro, ci sediamo un pò più in là e dopo aver scambiato due chiacchiere con loro... una maledetta paginetta scivola dalla tasca... E' un attimo, la maggiore delle sorelle la vede ed esclama "minchià oh, ma questa è una figa!"... Non so dove mettere la faccia, guardo il compare e lui finge di non saper nulla, che faccia di bronzo! E' evidente che ci hanno beccato oramai, figuraccia...

Qualche tempo fa qui in città. non troppo distante da dove abito adesso, vidi la maggiore delle due sorelle, totalmente cambiata ( ...diamine pensare che ci piaceva pure da piccoli... ) con prole. Non mi ha riconosciuto, io si però... ed ho ripensato a quel giorno! Fu una delle figuracce più indimenticabili...





domenica 20 aprile 2008

Il "cavalluccio"...

Vista da qui, quegli attimi di vita sembrano di una spensieratezza assoluta e di una bellezza imbarazzante. A sera andavamo infondo alla strada che portava alla "portella", ci fermavamo al nostro punto di ritrovo: "il cavalluccio"

Siamo armati di pallone "super santos" un pò sgonfio e con disegni inesistenti, ormai consumati. Facciamo quel gioco che ci aveva insegnato mio cugino grande, "il calcio tennis". Non c'è verso, sei il solito "zellone" ed un punto non è un punto se prima non lo marco due volte. Siam sul più bello, ci fan "sgomberare", 'sta macchina sportiva con l'alettone targata (MI) si parcheggia giusto nel posto in cui noi stavamo giocando. Celica, c'è scritto così dietro il portellone posteriore, è della Toyota... dò un'occhiata al finestrino e noto che il contachilometri, è strano. Non c'è scritto Km/h ma MpH ed inoltre andava solo a 160... e c'ha pure l'alettone, bah!

"il cavalluccio" era il nostro ritrovo, ma diventava pure il nostro porto franco. Insomma fino a che non era ora di cena ce ne stavamo li ad aspettare, inventandoci giochi...

E' una serata calda, ma il sole è calato e di conseguenza il venticello che qualche ora prima ti carezzava,la pelle dandoti sollievo ora è quasi fastidioso. Se stai ancora in pantaloncini e canottiera è normale... Mentre parliamo, arriva una macchina che si parcheggia proprio sulla piccola terrazza-ingresso, della grande casa che sta vicino il "cavalluccio". Una signora, là infondo dalla strada si va avanti tutta sorridente raggiungendo la macchina dalla quale esce pure una bellissima ragazzina con i capelli lunghi e scuri (noi assistiamo spettatori), la signora è sua nonna ( l'ho capito sentendo suo padre dire, in accento romano, saluta la nonna...). La signora con i capelli bianchi è proprio contenta, tanto che ci presenta sua nipote, che un pò timida ci saluta senza darci troppa attenzione. Stavolta è peggio delle altre volte, questa ragazzina conosce pure il francese...!

Avevamo appena conosciuto la ragazza più bella, la "turista" più bella.
Qualche tempo dopo sarebbero cominciate le "processioni", di ragazzini sotto casa di sua nonna...

sabato 19 aprile 2008

La cotta...

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L'estate, giù al paesino era un periodo così bello e spensierato al punto che avresti voluto essere sempre la fuori, in strada a goderti quel paese che popolandosi non sembrava nemmeno più il tuo.


Il pomeriggio è afosissimo, siam seduti sulle scale della chiesa madre e ci gustiamo il "magnum",con quel "finissimo cioccolato al latte", poco prima acquistato al ristorante sotto il castello. E' ancora troppo presto in giro non vediamo coetanei (quelli di città, quelli che venivan giù in vacanza...), fa caldissimo ma noi non siam mai stati abituati alla pennichella pomeridiana...
In giro c'è solo quel ragazzo di Milano con il "si" Piaggio, che trasporta le bombole del gas liquido,( oh, è milanese si, ma parla un dialetto quasi perfetto...).

Ce ne stavamo li su quelle scale, di solito fino a che un'idea, un nuovo gioco non ci venisse in mente, oppure gli amichetti riuscivano ad ottenere il loro "via libera" dalle loro nonne (faceva assai caldo, premura...).

Devo dire, che il magnum è proprio buono, il caldo poi scioglie il cioccolato che unito alla crema di gelato, finisce per rapire ogni tuo senso, si, fai l'amore con il sapore chiudendo gli occhi. Li riapri nel bel mezzo dell'atto amoroso col gusto: è quel ragazzo di milano che ci chiama ( ...che ci sfotte come al solito, facendoci ogni sorta di sciogli lingua... ), è in compagnia di una ragazzina, sua cugina. Oddio è bellissima.
Guardo quei suoi occhi, la sua acconciatura così sbarazzina dei suoi capelli bruni, mentre suo cugino scherzava con il mio inseparabile compagno di avventure... Prende la parola, ei e comincia a parlare in un accento milanese spiccatissimo, continua il "lavoro" di suo cugino, dialetticamente stiamo a zero noi, rimaniamo colpiti e pure stavolta ci sentiamo un pò cretini...


Diamine! Divenne immediatamente la mia prima cotta, ma non credo lo abbia mai capito...

mercoledì 9 aprile 2008

Aveva i capelli ricci...


Aveva i capelli ricci, era il mio vicino di casa assieme ad un'altra ragazza. Quel soggetto dai capelli ricci però è stato il compagno di mille avventure, quello complice con cui hai condiviso le situazioni più strane, quelle che ti segnano, che lasciano un segno. Profondo. Eravamo i ragazzini "padroni" della zona, c'eravamo solo noi. Incontrastati.

Ciclicamente mi ritrovo a voltarmi indietro, a guardare al passato...


E mi sembra di sentire sulla pelle lo stesso calore di quei bellissimi luglio pieni di sole, col venticello caldo che ti scompiglia i capelli mentre gusti la succosissima pesca noce che finisce per sporcare le tue mani, mani che poi, già sai, pulirai sul bel pantaloncino blu marine che una premurosa donna aveva sin li abbinato con le nike bianche e blu classiche... Non ti frega nulla di nulla, sei spensierato, continui a chiamare quello li con i capelli ricci, stringendo 'sta pesca, tra un boccone e l'altro, ma lui tarda. Lui tarda e non scende, ancora e ancora, anche se sua sorella affacciatasi t'ha appena detto " mò ascenn..."

Scrutando, tra i ricordi d'infanzia eravamo sempre la, nel nostro "territorio"...

E' la solita partita a pallone "uno contro uno", nelle prime ore del pomeriggio, in mezzo a 'sta via che in estate si popola di nuovi abitanti, dai mille accenti diversi. Facciamo un gran casino, anche perchè tu sei solito trovare mille scuse per ogni mio gol fatto, la trovi sempre qualcosa che non va! E mentre giochiamo, o meglio, (..discutiamo animatamente come da prassi...), c'è una bellissima ragazzina con occhi azzurri che s'affaccia, e ci sorprende dal portone della casa di sua nonna porgendoci delle caramelle che accettiamo. Ha una lucentissima chioma bionda, ha una parlantina fluente e molto più bella di quella che può risultare la nostra. Siamo impacciati e stupiti...


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lunedì 7 aprile 2008

il "rombo sveglia"...


Dove abito io mi capita spesso di svegliarmi al suon d'un potente motore. Alle inflazionate Porsche non faccio più caso, benchè la sinfonia sia sempre stupenda, mi pare vada troppo ingentilendosi, non so se si tratti di sola suggestione ma quest'è...

Sentire il rombo di un motore Ferrari il più delle volte ti fa venire la pelle d'oca. Forse anche qui c'entra la suggestione, i sogni fatti da bambino, il mito Ferrari e quant'altro, però, stamattina, l'inconfondibile rombo dell'otto cilindri turbo della mitica F-40 che mi ha svegliato, mi ha lasciato davvero felice, non so perchè, ma è così.
Credetemi, mi son svegliato con quel rombo sicchè son rimasto in dormiveglia ed ad ogni colpo di gas, ad ogni rombo, nella mia testa dicevo "si vai, ancora!"...